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In occasione della Conferenza sullo stato dell’Unione, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato oggi al Presidente dell’Istituto Universitario Europeo, Renaud Dehousse il seguente messaggio:

“La Conferenza sullo stato dell’Unione, che si riunisce anche quest’anno a Fiesole, costituisce una occasione preziosa per riflettere sul progetto europeo in un momento storico cruciale per il nostro continente e a pochi giorni dall’anniversario del 9 maggio, festa dell’Europa. L’Europa, nel momento più incerto e sconfortante della sua storia, seppe fare dell’improbabile il possibile. I popoli europei, al termine di una guerra sanguinosa e fratricida, si unirono decidendo di costruire assieme il proprio futuro, ponendo le fondamenta per una pace duratura. Da allora, si è dato avvio ad un percorso europeo comune che, non senza difficoltà, contraddizioni e anche fallimenti, prosegue lungo la sua traiettoria, rappresentando una esperienza di successo. L’Unione sta affrontando nuovamente, oggi, emergenze globali di portata epocale, quali la pandemia da Covid-19, le conseguenze drammatiche del cambiamento climatico, i flussi migratori incontrollati, la ingiustificabile aggressione della Federazione Russa all’Ucraina e le sue devastanti conseguenze umanitarie, geo-politiche ed economiche.

Prove che hanno offerto e richiedono ancora unità, solidarietà e uno sforzo congiunto nel difendere quei valori che ci uniscono e senza i quali l’Unione non avrebbe motivo di essere: lo Stato di diritto, le libertà fondamentali, la democrazia. Oggi è, più che mai, necessario continuare la costruzione europea, con coraggio. Nei momenti di maggiore difficoltà rinnovarsi è essenziale e risolutivo. “Costruire l’Europa in tempi di incertezza”, recita il tema scelto per la manifestazione odierna, cogliendo il senso della sfida. Possiamo trarre dalla storia una lezione: l’Europa ha dimostrato di sapere affrontare le sfide e le crisi più difficili, emergendone più forte e coesa. Le ragioni del patto fondativo europeo sono più che mai attuali. Con questi sentimenti auguro pieno successo ai vostri lavori”.

Il messaggio arriva in un momento, che invero dura già da tempo, in cui l’Unione appare incerta e debole sulla scena internazionale, mentre nei 27 Paesi membri dell’Unione i movimenti cosiddetti sovranisti non risparmiano critiche alle politiche dei “burocrati di Bruxelles”.

L’Unione Europea

L’UE è un’organizzazione politica ed economica che è stata fondata con l’obiettivo di promuovere la cooperazione e la pace tra i suoi membri, creare un mercato unico europeo, promuovere la crescita economica e sostenibile e garantire i diritti dei cittadini europei. L’UE è stata istituita nel 1993, sulla base dei Trattati dell’Unione europea, che definiscono le regole e i principi su cui si basa l’Unione. L’UE ha una serie di istituzioni, tra cui la Commissione europea, il Consiglio dell’Unione europea, il Parlamento europeo, la Corte di giustizia dell’Unione europea e la Banca centrale europea. Tra le politiche e le attività dell’UE ci sono la libera circolazione delle persone, delle merci, dei servizi e dei capitali tra i paesi membri, la politica agricola comune, la politica comune della pesca, la politica estera e di sicurezza comune, la cooperazione nel campo della giustizia e degli affari interni, la promozione della ricerca e dell’innovazione, la lotta contro il cambiamento climatico e la promozione dei diritti umani.

Storia

Le tappe che hanno portato alla nascita dell’Unione Europea sono molte e risalgono a diverse epoche della storia europea. Ecco un elenco delle tappe principali:

  1. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, i leader europei si resero conto che era necessario trovare una soluzione per evitare future guerre tra i paesi europei. In questo contesto, nel 1951 venne firmato il Trattato di Parigi, che creò la Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA), una sorta di unione economica tra sei paesi (Francia, Germania, Italia, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo) finalizzata alla gestione comune di queste due risorse strategiche.
  2. Nel 1957, questi stessi paesi firmarono il Trattato di Roma, che istituì la Comunità Economica Europea (CEE) e la Comunità Europea dell’Energia Atomica (EURATOM). La CEE prevedeva l’eliminazione progressiva dei dazi doganali tra i paesi membri, la creazione di un mercato comune e la promozione della libera circolazione di persone, beni, servizi e capitali.
  3. Nel 1992, i paesi membri dell’UE firmarono il Trattato di Maastricht, che istituì l’Unione Europea (UE) e introdusse il concetto di cittadinanza europea, oltre a stabilire l’obiettivo dell’Unione di creare una moneta unica europea, l’euro.
  4. Nel 2004, l’UE si allargò ulteriormente con l’ingresso di dieci nuovi paesi membri, provenienti principalmente dall’Europa dell’Est.
  5. Nel 2009, il Trattato di Lisbona riformò le istituzioni dell’UE, creando il ruolo di Presidente del Consiglio europeo e rafforzando il ruolo del Parlamento europeo.
  6. Nel 2020, l’UE ha lanciato il piano di ripresa Next Generation EU, con un fondo di 750 miliardi di euro per sostenere l’economia europea dopo la crisi della pandemia di COVID-19.

Queste sono solo alcune delle tappe principali che hanno portato alla nascita dell’Unione Europea. La storia dell’UE è complessa e variegata, e ha visto numerosi eventi e decisioni che hanno plasmato la sua evoluzione nel tempo.

Critiche

Ci sono molte ragioni per cui alcuni cittadini europei possono criticare l’Unione Europea (UE). Alcune delle principali motivazioni sono:

  1. Sovranità nazionale: Alcuni cittadini vedono l’UE come una minaccia alla sovranità nazionale dei loro paesi. Pensano che l’UE limiti la capacità dei loro governi di prendere decisioni indipendenti su questioni come la politica economica, l’immigrazione e la sicurezza nazionale.
  2. Burocrazia e mancanza di trasparenza: Altri cittadini possono criticare l’UE per la sua complessità e la sua burocrazia. Pensano che l’UE sia troppo lontana dalle esigenze dei cittadini e che le sue istituzioni siano troppo lente e poco trasparenti.
  3. Disuguaglianze economiche: Alcuni cittadini europei possono criticare l’UE per le disuguaglianze economiche tra i paesi membri. Pensano che l’UE favorisca i paesi più ricchi a scapito dei paesi più poveri e che le politiche economiche dell’UE siano troppo orientate verso il mercato a discapito dei diritti dei lavoratori e della tutela dell’ambiente.
  4. Immigrazione: La questione dell’immigrazione è stata al centro del dibattito politico in molti paesi europei negli ultimi anni. Alcuni cittadini europei possono criticare l’UE per la sua politica sull’immigrazione, pensando che l’UE non faccia abbastanza per proteggere le frontiere e limitare l’immigrazione illegale.
  5. Nazionalismo e xenofobia: Infine, alcune critiche all’UE possono essere basate su sentimenti nazionalistici e xenofobi, che vedono l’UE come una minaccia alla propria cultura e identità nazionale.

Tuttavia, è importante notare che l’UE è un’organizzazione complessa e che le opinioni dei cittadini europei su di essa sono molto variegate. Molti cittadini vedono l’UE come un’opportunità per promuovere la cooperazione e la pace tra i paesi europei e per affrontare le sfide comuni in modo più efficace.

Ruolo internazionale

L’Unione Europea (UE) ha un peso significativo sulla scena internazionale. L’UE è una delle più grandi economie del mondo e rappresenta un mercato di circa 450 milioni di consumatori. Questo la rende un importante attore economico globale. Inoltre, l’UE è impegnata nella promozione della pace, della stabilità e della sicurezza internazionale attraverso il dialogo politico, la cooperazione e l’aiuto allo sviluppo. L’UE è impegnata in numerose missioni di pace e di gestione delle crisi in tutto il mondo, tra cui la missione di addestramento delle forze di sicurezza in Mali e la missione di assistenza alla giustizia e alla polizia in Kosovo. L’UE è anche impegnata nella promozione dei diritti umani, della democrazia e dello stato di diritto in tutto il mondo. L’UE è uno dei maggiori donatori di aiuti allo sviluppo e sostiene la cooperazione internazionale su questioni come il cambiamento climatico, la salute globale e la sicurezza alimentare.

Inoltre, l’UE partecipa a numerose organizzazioni internazionali, come l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), il G20, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) e la NATO. L’UE è anche impegnata nella promozione di accordi commerciali e di investimento, come l’Accordo di Parigi sul clima e l’Accordo sul commercio dei servizi (TISA). In generale, l’UE è un importante attore globale che gioca un ruolo significativo nella promozione della pace, della sicurezza, dei diritti umani e della cooperazione internazionale. Tuttavia, l’UE ha anche alcune sfide da affrontare sulla scena internazionale, tra cui la gestione delle relazioni con altre grandi potenze come gli Stati Uniti, la Cina e la Russia e la gestione della crisi migratoria.

Cittadini senza voce

In generale, la decisione di istituire l’Unione Europea (UE) non è stata presa direttamente dai cittadini europei attraverso un referendum o un’altra forma di voto popolare. L’UE è stata creata attraverso trattati internazionali firmati dai governi dei paesi membri. Tuttavia, in alcuni paesi membri dell’UE, i cittadini hanno avuto l’opportunità di votare su questioni specifiche legate all’adesione del loro paese all’UE o alla ratifica di trattati europei. Ad esempio, nel 1972 il Regno Unito ha tenuto un referendum sulla permanenza nel Mercato Comune Europeo, predecessore dell’UE, e nel 2016 ha votato su un referendum per uscire dall’UE (Brexit). Inoltre, in alcuni paesi membri, la ratifica dei trattati europei è stata soggetta alla ratifica parlamentare o alla consultazione referendaria. Tuttavia, è importante notare che l’UE ha un sistema democratico rappresentativo, in cui i cittadini europei eleggono i loro rappresentanti al Parlamento Europeo, la cui funzione è quella di rappresentare i cittadini europei e di fare leggi per l’UE. Inoltre, i rappresentanti dei governi dei paesi membri si incontrano regolarmente in Consiglio Europeo e in altri organi dell’UE per prendere decisioni sulla direzione e le politiche dell’UE.

Paesi extraeuropei nell’UE?

L’Unione Europea (UE) è composta da 27 paesi membri, tutti situati in Europa. Tuttavia, ci sono alcune aree geografiche che non sono geograficamente parte dell’Europa, ma che sono associate all’UE in modo diverso. Ecco un elenco di paesi extraeuropei che hanno una qualche forma di associazione con l’UE:

  1. Paesi e territori d’oltremare: questi sono territori e paesi situati al di fuori dell’Europa che sono ancora legati ai loro stati membri dell’UE. Questi includono, ad esempio, la Guadalupa e la Martinica, che sono territori d’oltremare della Francia, e le Isole Vergini britanniche, che sono un territorio britannico d’oltremare.
  2. Paesi candidati: ci sono diversi paesi al di fuori dell’Europa che stanno attualmente negoziando l’adesione all’UE. Questi includono la Turchia, la Macedonia del Nord, il Montenegro, la Serbia e l’Albania.
  3. Paesi dell’Associazione Europea di Libero Scambio (EFTA): l’EFTA è un’organizzazione che include paesi come la Svizzera, la Norvegia, l’Islanda e il Liechtenstein. Questi paesi non sono membri dell’UE, ma hanno accordi commerciali e di libero scambio con l’UE.
  4. Paesi dell’Area di libero scambio euro-mediterranea (EMFTA): questa è un’area di libero scambio che include l’UE e diversi paesi mediterranei, tra cui Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Marocco, Palestina, Siria, Tunisia e Turchia.
  5. Paesi con accordi di cooperazione con l’UE: ci sono diversi paesi al di fuori dell’Europa con cui l’UE ha siglato accordi di cooperazione su questioni specifiche come il commercio, la sicurezza e la cooperazione allo sviluppo. Questi includono, ad esempio, paesi come il Canada, gli Stati Uniti, il Giappone, l’Australia e la Cina.
Dalla firma del Trattato di Maastricht la situazione economica dell’Italia è migliorata o peggiorata?

La situazione economica dell’Italia dopo la firma del Trattato di Maastricht, che ha dato vita all’Unione Europea (UE), è stata caratterizzata da alti e bassi. Non si può affermare in modo univoco che la situazione economica dell’Italia sia peggiorata o migliorata dopo la firma del Trattato. Il Trattato di Maastricht è stato firmato nel 1992, stabilendo l’obiettivo di creare un’Unione Europea economica e monetaria. L’anno successivo è stato creato l’Euro, la moneta unica europea, adottata dall’Italia nel 1999. Dopo l’adozione dell’Euro, l’Italia ha attraversato alcune fasi di crescita economica, ma anche periodi di recessione, crisi e stagnazione. Nel 2008, la crisi finanziaria globale ha avuto un impatto negativo sulla situazione economica italiana, che ha subito una forte recessione. Negli anni successivi, l’Italia ha faticato a raggiungere una ripresa economica solida e duratura. L’UE ha svolto un ruolo importante nell’ambito della politica economica italiana, fornendo fondi strutturali e programmi di sostegno finanziario, ma anche stabilendo alcune regole di bilancio, come il Patto di stabilità e crescita, che hanno limitato la capacità dell’Italia di gestire la propria politica economica e di investire in settori cruciali. In ogni caso, la situazione economica dell’Italia dipende da molti fattori interni ed esterni, come la qualità delle istituzioni, la produttività, l’efficienza del mercato del lavoro, la competitività, la qualità dell’istruzione, la ricerca e l’innovazione. Non è possibile attribuire la situazione economica dell’Italia esclusivamente all’UE o al Trattato di Maastricht, ma è necessario valutare un insieme di fattori.