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Il Presidente della Repubblica ha reso oggi omaggio all’Altare della Patria di Roma, deponendo la corona al Milite Ignoto. Presenti a piazza Venezia, oltre a Mattarella, il ministro della Difesa Crosetto, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e i presidenti di Senato e Camera Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana. Quello romano, è stato il più importante, ma certo non l’unico, fra i molti appuntamenti ed iniziative organizzate in tutta Italia per celebrare il 25 aprile, ivi incluso l’intervento dello stesso Mattarella al teatro Toselli di Cuneo. Ma cosa rappresenta e come nasce questa festa?

Il 25 aprile è una data molto importante nella storia dell’Italia contemporanea e rappresenta un momento chiave nella lotta contro il fascismo e la dittatura di Benito Mussolini durante la Seconda Guerra Mondiale. La liberazione dell’Italia avvenne gradualmente, con diverse fasi e momenti cruciali. Dopo la caduta del regime fascista e la destituzione di Mussolini nell’estate del 1943, l’Italia fu divisa in due parti: una controllata dalle forze armate tedesche e l’altra da un governo guidato dal generale Badoglio, che aveva stipulato un armistizio con gli Alleati. In questo contesto, emersero le prime formazioni partigiane, composte principalmente da civili, ex soldati e militari che si erano ribellati al regime fascista e che avevano deciso di combattere contro i nazisti e i loro alleati. I partigiani erano organizzati in gruppi clandestini e operavano soprattutto nelle zone montuose e rurali, dove era più facile sfuggire alla sorveglianza e all’inseguimento delle forze tedesche. L’avanzata degli Alleati in Italia e l’apertura del fronte del Sud, con lo sbarco degli alleati a Salerno nel settembre del 1943, permisero ai partigiani di ampliare la loro azione, compiendo azioni di sabotaggio, attacchi alle truppe tedesche e alle milizie fasciste, e di costituire vere e proprie brigate partigiane, come la famosa Brigata Garibaldi. Il 25 aprile 1945 rappresenta l’apice della lotta partigiana e della resistenza al fascismo. In quella data, le forze partigiane italiane, con il sostegno degli Alleati, entrarono a Milano. Anche in altre città italiane, come Torino, Genova, Firenze e Bologna, le forze partigiane si unirono alle truppe alleate e insieme combatterono contro le forze tedesche e fasciste, portando alla liberazione di queste città. In alcune di queste città, come a Genova e a Torino, ci furono scontri e combattimenti violenti tra le forze partigiane e quelle tedesche e fasciste.Tuttavia, l’azione partigiana non fu coordinata in modo unitario in tutto il territorio italiano, e in alcune regioni, come nel Sud Italia, il controllo delle forze tedesche e fasciste rimase saldo fino a quando le forze tedesche in Italia firmarono la resa incondizionata alle forze Alleate.

La festa del 25 aprile, il “Giorno della Liberazione”, fu istituita in Italia subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Il 27 aprile 1945, infatti, il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia, uno dei principali organi di governo della resistenza italiana, proclamò la fine del regime fascista e la nascita della Repubblica Italiana. In seguito, il 9 giugno 1946, il popolo italiano fu chiamato alle prime elezioni politiche dopo la guerra, e la maggioranza dei votanti scelse di abbandonare la monarchia e di costituire una repubblica parlamentare. Il 25 aprile, giorno in cui le forze partigiane italiane entrarono a Milano, diventò quindi un simbolo della lotta per la libertà e la democrazia in Italia, e fu celebrato come una festa nazionale per la prima volta il 25 aprile 1946 su proposta del presidente del Consiglio Alcide De Gasperi. La festa della Liberazione fu poi istituita ufficialmente con la legge n. 260 del 27 maggio 1949: la legge prevedeva che il 25 aprile fosse festa nazionale, con la chiusura delle scuole e degli uffici pubblici, e che fosse commemorato con manifestazioni ufficiali e pubbliche in tutto il Paese.